martedì 14 ottobre 2014

Sentieri senza parole


Titolo: Battlepaths

Sistema: Windows

Produttore: Key17

Sviluppatore: Key17

Genere: ARPG / Roguelike

Uscita: 28/10/2012

WEB: http://key17.com/games/ 





Battlepaths enuclea, in una forma estremamente sintetica, i meccanismi di dipendenza con cui è possibile costruire un gioco. È una sorta di basica skinner box, centrata sul loot, epurata da eccipienti narrativi e visivi.
Non che manchi completamente una storia o la rappresentazione grafica, ma questi elementi sono ridotti ai minimi termini. Attraverso gli sparuti dialoghi, si apprende della crisi che la regione sta attraversando a causa dell'invasione del cattivone di turno - Chaos Overlord. Ovviamente, sta al giocatore liberare il luogo dalle armate malefiche che lo infestano, fino all'eliminazione del supervillain finale. Dal punto di vista cosmetico, il gioco è fondato su uno stile cartonesco dall'impronta "flashy": le animazioni sono quasi inesistenti, e sebbene il tutto si muova con qualche incertezza, il tratto e i dettagli con cui ambienti e personaggi sono realizzati si lasciano apprezzare. Tutto sommato, il piano tecnico esegue in maniera soddisfacente il proprio compito.


Relativamente all'interazione, il design è focalizzato sull'EUMATE più ossessivo. Il gioco in sé è una via di mezzo tra un action rpg e un roguelike: come il primo, si sviluppa attraverso un mondo persistente/predefinito, ma il suo funzionamento appare più simile al secondo. La struttura è essenziale: da un semplice hub costituito da un negozio generico, un alchimista dal quale acquistare pozioni, un NPC dal quale acquisire una quest, ci si diparte verso le aree circostanti - tre o più dungeon collegati all'hub da un sistema di teletrasporti. Eliminato il boss dell'area principale, si guadagna l'accesso ad un nuovo hub, per un totale di 3 reiterazioni. 



Gli spostamenti e i combattimenti avvengono a turni su un sistema a caselle e il fulcro dell'interazione consiste nella gestione tattica dei combattimenti: si tratta di operare le mosse giuste sulla scacchiera-scenario, tenendo conto delle caratteristiche del proprio personaggio e dei nemici, cercando di impostare la dinamica degli scontri nel modo più efficace possibile - ad esempio impedendo alle formazioni avversarie di avvalersi della propria superiorità numerica o degli attacchi a distanza. Per il resto, Battlepaths si riduce all'esplorazione dei dungeon finalizzata alla raccolta di quanti più oggetti possibili, da vendere nell'hub per acquistare nuovi item - verosimilmente, pozioni di attacco o curative, che si rivelano decisive negli scontri. A causa di un inventario di dimensioni molto ridotte, ci si vede costretti ad abbandonare nei luoghi visitati buona parte degli oggetti, e in ogni caso è frustrante dover ogni volta sprecare diversi minuti per sfrondare il risicato inventario dagli oggetti di minor valore.

Dacché l'universo diegetico è fisso, a differenza del roguelike classico, Battlepaths non prevede la permadeath: l'avventura si dipana invece a mo' di action rpg, verosimilmente in varie sessioni, con tanto di salvataggi, e la morte del personaggio comporta, come penalità, il respawn all'ingresso del dungeon assieme alla perdita di una cospicua quantità di monete e punti esperienza. L'ispirazione al roguelike riguarda piuttosto la dinamica di scontri e esplorazioni.

Battlepaths non è certamente un capolavoro di varietà e bilanciamento, ma ha le sue carte da giocare, e lo si potrà apprezzare se lo si valuta correttamente per la sua natura: un piccolo progetto, ridotto all'osso in quanto a tecnica e meccaniche, purtuttavia realizzato con cura e personalità. Le circa 15 ore necessarie al completamento "volano", in virtù dei meccanismi di dipendenza di cui sopra, che l'autore dimostra di saper innescare nel giocatore.



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