domenica 23 settembre 2007

Lezioni di Storia

Dacché il PC-Engine è un sistema ingiustamente ignorato - o perfino bistrattato - dalla maggioranza dei giocatori occidentali, forse può essere utile rinfrescare la memoria con un breve excursus della sua storia. Il testo che trovate di seguito è la traduzione dell'articolo presente sul sito PC-EngineFX.com, reperibile all'indirizzo:
http://www.pcenginefx.com/main/pcenginefx_com_-_what_are_nec_.html

Se non avete mai sentito parlare di TurboGrafx-16, PC-Engine o PC-FX, non c'è da soprendersi. Nel mondo in perpetua evoluzione del mercato consolistico, i sistemi vanno e vengono; alcuni hanno vita breve, mentre altri rimangono in giro per sempre (è il caso del GameBoy). Così, se siete del tutto all'oscuro circa il ruolo della NEC nel mercato console, eccovi la vostra lezione di storia.



Tutto ha inizio in Giappone il 30 ottobre 1987. NEC immette sul mercato la prima console a 16 bit, con il nome PC-Engine (che, si badi, non ha niente a che fare con i sistemi IBM/PC). Il sistema in sé è in anticipo sui tempi. La console si distingue per lo chassic di dimensioni ridotte, l'alimentazione fornita in bundle, e l'inusuale supporto in cui i giochi sono immagazzinati, le HuCard, schede per fattezze e dimensioni assimilabili ad una carta di credito. A due anni dal lancio, il PC-Engine domina il mercato giapponese, superando in vendite il Famicom (e più avanti anche il Mega Drive): è in quel momento che la NEC annuncia l'intenzione di portare la console in America.

Il 1° settembre 1989, la NEC lancia il TurboGrafx-16, la versione statunitense del PC-Engine. Quasi contemporaneamente, Sega immette sul mercato la propria console a 16 bit, il Genesis, che guadagna rapidamente terreno rispetto al TurboGrafx-16 grazie ad un lancio migliore, al maggiore supporto da parte terzi, e ad una mascotte più incisiva.

Nel 1990, la NEC lancia una nuova sfida alla concorrenza rilasciando il TurboExpress. Si tratta di una versione portatile del TurboGrafx-16 che usa le stesse cartucce impiegate dal sistema domestico, rendendolo di fatto uno dei pochi sistemi mai realizzati ad avere la medesima potenza e compatibilità software nella propria incarnazione portatile.

Subito dopo l'uscita del TurboExpress, la NEC fa di nuovo centro nell'industria videoludica con il rilascio del TurboGrafx-CD (la prima console con supporto CD della storia). Purtroppo, a causa della carenza di software di qualità e dell'esorbitante costo, il TurboGrafx-CD non riscuote alcun successo nel mercato statunitense.

Passando rapidamente al 1992, la situazione si è riassestata come segue. Il Sega Genesis ha guadagnato molto terreno rispetto al TurboGrafx e con l'imminente rilascio dell'upgrade per il supporto CD-ROM di Sega, l'invecchiamento Turbo si fa precoce. La NEC dà vita ad una nuova azienda denominata TTi (Turbo Technologies Inc.), nata dalla collaborazione di NEC e Hudson, con l'obiettivo di riprogettare il TG-16/CD fondendolo in un unico sistema. Il risultato è il TurboDuo. Il TurboDuo non solo unificava le precedenti piattaforme, ma godeva di una capacità di memoria superiore e di un prezzo più basso rispetto alla combinazione TG-16/CD.

TTi fa un'aggressiva campagna pubblicitaria del TurboDuo negli Stati Uniti, persino attaccando direttamente il Sega CD in alcuni degli annunci. Purtroppo, si trova leggermente in ritardo sui tempi, dacché il Genesis ha già conquistato la maggioranza dei giocatori, lasciando una fetta di mercato risicata al TurboDuo. Sul finire del 1993, il supporto di terzi parti per il TurboDuo viene completamente interrotto, mentre Genesis e SNES iniziano a darsi battaglia, lasciando il Turbo nella polvere.



Dopo che il supporto ufficiale del sistema da parte di TTi/NEC viene interrotto, la TTi chiude i battenti, e tutto ciò che rimane è il Turbo Zone Direct (TZD), che continua a sostenere le macchine ancora esistenti con il catalogo di giochi precedentemente pubblicati e l'assistenza tecnica.

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