sabato 10 aprile 2010

L'insostenibile leggerezza dell'essere

Titolo: Braid

Sistema: Windows

Produttore: Number None, Inc.

Sviluppatore: Number None, Inc.

Genere: Puzzle/Platform

Anno: 2009





Se fosse musica, sarebbe il Preludio per piano nr. 15 di Fryderyk Chopin.
Se fosse un film, sarebbe Il posto delle fragole, di Ingmar Bergman.
Se fosse un romanzo, Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust.
Se fosse un quadro, La persistenza della memoria, di Salvador Dalì.
Se fosse un videogame, non potrebbe essere altro che Braid.








Mi svegliò la luce. I primi tepori primaverili mi hanno indotto, incautamente, a lasciare aperta la finestra durante la notte.
Mi svegliò la luce. La finestra aperta. Una radiosa mattina di fine primavera. La luce, riflessa da un vassoio d'argento, mi investe, è come se colmasse la stanza, rendendomela appena percepibile. Non vedo che luce. I bicchieri vuoti sul vassoio, mi fanno intuire il perché di quella finestra lasciata spalancata, nonostante un clima non ancora del tutto favorevole. La compagnia di Lei è inebriante, logica e buon senso si prostrano inerti alla Sua presenza. Già. Lei.
Mi svegliò la luce. E il gioioso vociare delle rondini. D'istinto, allungai di scatto la mano sul lato sinistro del letto. E' vuoto. Mi volto. La coperta riveste, seppur non perfettamente, il cuscino. Si sarà alzata prima di me e l'avrà rimesso delicatamente a posto, senza svegliarmi. La luce inonda la stanza. Mi alzo, mi avvicino alla finestra urtando un vassoio con due bicchieri vuoti. Uno cadde sul sofà. Sul bordo dell'altro, tracce di rossetto.




Mi sveglio. La luce. Si riflette in un vassoio con un bicchiere. I ricordi riguardo la serata di ieri sono confusi. Non ricordo neppure di aver bevuto. O con chi. Prendo il bicchiere in mano per osservarlo. C'è ancora un dito di vino. Aprii la seconda anta della finestra e mi bagnai nella luce. Odo passi di donna. Sarà Lei? Starà uscendo? Dal vico del fotografo, spunta una ragazza. Non è Lei. Ho questa immagine stampata nella mente: il suo collo, le sue spalle, la dolcezza delle sue carezze e le sue parole soavi che lambivano le mie orecchie. Ricordo il tono, di indicibile dolcezza, il resto non contava. Eravamo sul sofà, credo. La tenevo in braccio, il capo poggiato sulla sua spalla. Forse per questo non rammento il viso. O mio dio, ho dimenticato il suo aspetto! Forse Lei non era qui ieri sera. Era solo un sogno? Già. Lei mi ha lasciato per sempre, tanto tempo fa. Ma non riesco a rassegnarmi. E ogni tanto, è come se fosse qui. E' come se non fossero passati tutti questi anni. E' come il primo giorno. Lei è stupenda, come allora. Io non sono ancora morto dentro. Attimi luminosi, che il tempo, premurosamente, ha sottratto, per me, al suo scorrere. Intorno il tempo trascorre, trascolora l'ambiente; i suoni, rappresi, colano giù dalle pareti. Noi due, soli, in questa sfera di luce, salva dalla consunzione, ci ameremo per sempre.


Download from Steam (8.99€)

Nessun commento: