domenica 21 febbraio 2010

Nose wipe

Titolo: Wipeout 64
Sistema: Nintendo 64
Produttore: Midway
Sviluppatore: Psygnosis
Genere: Corse futuristiche
Anno: 1998






Wipeout 64 sembra molto più semplificato rispetto ai due episodi precedenti (sì, possiamo considerare questo il terzo capitolo della serie, seppure, a quanto pare, sia stato ripudiato dagli stessi sviluppatori: la terza iterazione pubblicata per PSX, infatti, si intitola, per l'appunto, Wipeout 3, o, più propriamente, Wip3out). Il sistema di controllo è, effettivamente, assai più indulgente che in passato: il margine di errore concesso nell'impostare le curve è qui decisamente maggiore. Tuttavia, approfondendo anche lievemente l'analisi del gioco, ci si rende conto che Wipeout 64 è perfino più ostico dei predecessori. O meglio, rispetto a quelli, la curva di apprendimento è meno equilibrata, meno rifinita. Mi spiego. Per raggiungere la prima posizione, fin dalle primissime gare, bisogna realizzare giri perfetti. Non semplicemente “perfect lap”, nell'accezione impiegata nel gioco (ossia, una prova esente da urti). Per agguantare l'oro, non impattare contro circuito o avversari è soltanto la prima delle condizioni: bisogna anche guidare in maniera impeccabile, gestendo magistralmente gli aereofreni, nonché memorizzando la posizione ed utilizzando tutte, ma proprio tutte, le pedane acceleratrici. Se tali condizioni sono legittime in prove avanzate, impiegarle fin dalla prima gara rende il tutto abbastanza frustrante. Ad ogni modo, giocando ai livelli di difficoltà più bassi, oppure in multi-player, qui finalmente implementato in split-screen, non si farà neppure caso a questi problemi.

Questo esponente della saga ha i suoi consistenti difetti strutturali, che lo pongono su un gradino più basso rispetto agli episodi usciti su PSX. Tuttavia, giocare a Wipeout resta sempre un'esperienza galvanizzante, specie nella modalità multi-player, a 4 giocatori, vera ragione d'essere di questa edizione.



Il difetto principale di questo Wipeout 64, però, risiede altrove. Gli avversari sono inspiegabilmente sempre carichi di armi. Missili a ricerca calorica, soprattutto. Ora. Evitare i missili in Wipeout 64 è divenuta un'operazione letteralmente impossibile: non si può più nemmeno gestire in maniera strategica l'uso degli scudi: il missile, una volta lanciato, continua a ronzare attorno alla navicella del giocatore, e esauritosi l'effetto dello scudo, inesorabilmente, la colpisce. Tradotto in soldoni: se giunge in prossimità dell'arrivo tra le prime posizioni, contro il giocatore si scatena l'inferno; per giunta, uno di quelli da cui se ne esce in rarissimi e del tutto fortuiti casi. Conquistare il primo posto, prescinde, in tal senso e in larga misura, dall'abilità del giocatore, diventando questione di mera fortuna. Nulla danneggia il gameplay più dell'aleatorietà, e il gioco diviene inviso al giocatore là dove, come in questo caso, non risponde attivamente e in maniera tangibile agli sforzi che questi compie per padroneggiarne le meccaniche.


Nonostante la patente somiglianza con Wipeout 2097, l'episodio per Nintendo 64 ha un sapore peculiare, per il quale non è fuori luogo considerare questo gioco l'effettivo terzo capitolo della serie.



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